venerdì 17 ottobre 2008

Rivoltaaaaaa!!!!


Ho ripreso da poco più di 10 giorni l'università (motivo per cui non ho più una vita sociale dato che mi manca solo la tenda vicino al bar della facoltà e posso ufficialmente dire di essere andata via di casa).

Comunque... appena iniziati i nuovi corsi siamo stati subito informati di grandi cambiamenti, sentito parlare di decreto di legge 112? o legge 133 del 6 agosto?

Sì, mi riferisco proprio a quell'immensa cazzata di legge che sta portando tanto scompiglio nelle nostre università, approvata in tutta fretta mentre la gente si godeva serenamente le vacanze senza poter proferir mezza parola a riguardo (come se ci dessero ancora la possibilità di parlare).

Per chi non ne avesse sentito parlare prevede:

- Una sostanziale (io la definirei più distruttiva) riduzione dei fondi fino a 1500 milioni in tre anni... ci arrivano gradualmente ma rapidi o veloce li tolgono lo stesso;

- Il blocco del turn-over.
Il turn over è praticamente il recupero degli stipendi di coloro che vanno in pensione, mi spiego, se il prof pincopallo va in pensione quei soldi verranno utilizzati per assumere e stipendiare un altro professore, con il blocco questo non è più possibile se non in minima parte perchè la sete di denaro dello stato italiano ha stabilito che, su 10 che vanno in pensione, l'università potrà acquisire lo stipendio per mantenere due soli professori, il restante 80% va nelle casse dello stato.
Praticamente nel giro di tre anni non ci saranno più professori nei corsi di laurea.

Però ovviamente con il terzo punto salvano la faccia... (sono sempre più sconcertata da quanto ci credono stupidi):

- Le università potranno diventare fondazioni, che in parole povere significa farsi finanziare da enti privati.
Ciò potrebbe comportare inanzitutto un aumento clamoroso delle tasse, dato che i privati investono ma voglio pure guadagnare, molto più di quanto hanno investito.
Ma sopratutto la morte di certi corsi di laurea... un esempio banale ma che renda l'idea, io studio chimica e tecnologie farmaceutiche a Cagliari, quale ente andrebbe a finanziare la mia facoltà o il mio corso di studi se in Sardegna non esistono industrie farmaceutiche che possano assumere le figure professionali che sfornerà? in pratica noi quì non serviamo a niente, perciò perchè mantenerci?
Saranno pure privati ma non è che hanno soldi da regalare, immagino!

Idem come sopra per corsi come lettere antiche... chi finanzierebbe delle figure professionali che conosceranno greco, latino? queste figure servono alla scuola, ma di privato e di soldi ha veramente poco.

Al momento c'è una rivolta totale ovunque: blocco accademico, occupazioni, proteste, oltre il 50% dei professori sono giustamente in sciopero e con loro i ricercatori (che ho scoperto lavorano come professori volontari e ricevono lo stipendio solo per il lavoro da ricercatore), insomma una caos totale.

Ho sinceri dubbi sul fatto che protestare, urlare, occupare e indignarsi possa ancora salvare qualcosa, siamo alla deriva e se non ci fossimo ancora arenati ben benino ci affoghiamo da soli alle elezioni... probabilmente otterremo più risultati con una colletta che con uno sciopero... ma c'è tantissima gente che ancora non sa nemmeno dell'entrata in vigore di questa legge (io sarei stata la prima se non fosse stato per i miei professori) per cui ritengo che sia bene parlarne e diffondere questa situazione o presto ci ritroveremo senza un corso di studi da seguire senza sapere nemmeno la ragione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono proprio scioccata di come la cultura rappresenti una spesa invece che un investimento. ma protestrae serve sempre e comunque. è un nostro diritto e dobbiamo esercitarlo al massimo. Spero che chi è cosi ignorante da nn sapere nulla di questa legge si dia una mossa, visto che riguarda il loro futuro e i soldi dei loro genitori. MARYYY

Anonimo ha detto...

che palle questo uccello...

giraffa.c ha detto...

Tutte le riforme dell'università di questi ultimi anni sembrano avere un unico intento: ridurre il numero di studenti attraverso una selezione sopratutto economica. Siccome hanno capito che non possono creare tutte le facoltà a numero chiuso (una vera ingiustizia) allora aumentano le tasse (un'altra vera ingiustizia) così andranno avanti sempre le stesse persone, sempre le stesse famiglia e gli stessi gruppi d'interesse, è un aspetto della "dittatura democratica" che si sta instaurando nel nostro Paese. Scioperate!

Anonimo ha detto...

In principio (5 anni fa) iniziarono cercando di proporre il modello americano in Italia (grazie alla Moratti), e già ci furono i primi scioperi ... Ora queste riforme, che sono peggio! Ma che paggliacciata di nazione! Ma appena finito io me ne espatrio in Germania o Svizzera e saluti, baci e chi s'è visto s'è visto!!

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